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VIAGGI, MASSAGGI & MEDITAZIONI

MASSAGGIO NEUROMUSCOLARE

IL MASSAGGIO NEUROMUSCOLARE.

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Nel parlare del Massaggio Neuromuscolare, poniamo l'attenzione agli EVENTI STRESSANTI che possono essere in uscita non controllabili e indesiderati (es. un lutto) e sono definiti DISTRESS. Se sono in entrata, sono desiderati e controllabili come la gravidanza, il matrimonio, etc., e sono definiti EUSTRESS; sono, si, eventi positivi ma richiedono elaborazione.

E’ IL MODO IN CUI TRATTIAMO LO STRESS CHE RENDONO GLI EVENTI EUSTRESS O DISTRESS.

 

Lo stress è cumulativo e si manifesta in sintomi a livello psicologico, in irritabilità, in ansia, in difficoltà a concentrarsi, in senso di frustrazione e aggressività; sul fisico si manifesta con tensione muscolare, cefalea, pressione alta, e dolori alla colonna vertebrale.

La localizzazione organica della tensione può dare origine a cefalea cronica, disturbi neurocircolatori (tachicardie, sudorazione, eccesso di stress).

Lo stress è contemporaneamente un’aggressione ed una reazione a questa. Quando si è stressati tutto diviene stressante.

Quando lo stress perdura si avrà una reazione di adattamento al disagio. L’energia conflittuale trova una via di espressione esterna attraverso vari organi ed apparati. Il rapporto tra mente e corpo (psiche e soma) ha un intimo legame tra tutte le attività e le funzioni del nostro organismo: lo stress coinvolge la mente e le emozioni.

I sintomi assumono forme diverse, inducono all’aumento della tensione muscolare, dolori alla nuca, delle articolazioni, alla schiena, tic, nodo in gola, etc. Se la tensione non viene curata, col tempo può condurre a sintomi più gravi come insonnia, ulcera, ipertensione, vertigini, stanchezza, debolezza, mancanza di energia, irritabilità emotiva.

Un cambiamento dell’atteggiamento mentale dell’individuo mette in atto la capacità dell’organismo di curarsi spontaneamente indotto da effetto placebo, ossia dal piacere registrato dai centri nervosi quali l’ipotalamo.

La regolazione pressoria dell’ipotalamo è strettamente connessa con il comportamento emotivo dell’individuo. Comprendere le nostre reazioni emotive allo stress comporta la consapevolezza delle proprie razioni alla routine quotidiana.

La pratica di tecniche di rilassamento, meditazioni, massaggi, etc., esercitano nell’individuo il ripristino della forma fisica come risultato ad un equilibrio psico-fisico-energetico, attivandone il vitalismo, cioè una forza innata che ogni individuo possiede.

Possiamo considerare le ossa come l’essere ed i muscoli come il fare.

Un buon apparato locomotore testimonia armonia fisica, un buon bilanciamento tra la propria essenza  e l’espressione concreta della stessa.

La muscolatura liscia esprime la parte più profonda ancestrale del nostro essere al mondo.

La lettura di un disturbo legato ad una disfunzionalità ci porta immediatamente nella profondità della nostra psiche.

Stato d’animo ed elasticità: altre ai movimenti, anche i muscoli esprimono attraverso il loro tono, il tono del nostro umore ed il nostro stato d’animo.

I legami psicosomatici risiedono in complessi meccanismi che interessano il sistema nervoso, ormonale, immunitario. Le attuali teorie della percezione indicano un mondo al di là del nostro corpo. Il cervello esegue analisi complesse di segnali che gli giungono sotto forma di impulsi nervosi; infatti, nell’ipotalamo abitano le nostre emozioni più profonde, dov’è depositata la nostra identità.

Lì nascono aggressività, paura, innamoramento, emozioni, affetti, gioia, etc., ed è lì che creiamo attimo per attimo il nostro organismo, da lì si origina la salute e/o la malattia. Ciò che guarisce dipende da noi stessi e dal valore più o meno benefico che attribuiamo ad una sostanza, un’immagine, una parola, un tocco, etc.

 

Contratture o trigher-point.

Si tratta di punti d’apice di contratture in quanto non è un fattore isolato ma fa parte di una struttura, ed è un punto ovale o a forma di cordone, di solito profondo e doloroso. Le contratture o i punti trigger si manifestano come nodulini, grappoli, masse rigide all’interno della zona muscolare. Noi lavoriamo con le fibre muscolari e non con i nervi, che sono più profondi. Le contratture spesso si formano per fisiologia, cioè per la correzione della postura. La contrattura si presenta come un indumento formato dal muscolo a causa di un ristagno dovuto a fatica muscolare, la quale trattasi di una sensazione soggettiva di malessere generale e più specificatamente di dolore muscolare diffuso.

Ciò che è vero è ciò che la nostra anima sensibile ha ri-conosciuto.

Nelle sue reazioni il corpo cerca sempre di ristabilire l’equilibrio vitale, sia di compensare lo squilibrio ri-organizzandolo in modo che lo stress sia vitale o per lo meno meglio tollerato. Ma l’organismo mette in memoria nelle sue strutture le tracce degli squilibri compensati. Spesso quando queste compensazioni sono susseguenti e si combinano tra loro esse creano in un primo tempo dei veri e propri blocchi della dinamica dei fluidi vitali poi alla lunga delle disfunzioni delle strutture articolari.

La pratica si appoggia fondamentalmente su un concetto unitario del vivente, nel quale l’essere umano è visto come un piccolo tutto nel grande tutto. Non curiamo malattie esterne ma trattiamo con persone che sono co-creatrici dei loro problemi (dall’interno).

Lo stato di salute ed equilibrio si riflette nelle estremità del corpo, mani, piedi, orecchie, lingua, etc. Ogni stress, sia fisico che psichico, crea con il suo impatto emozionale una traccia memoriale in una regione corporea ed è ciò che viene chiamata somatizzazione. La regione corporea dipende da una risonanza del corpo con l’impatto personale che lo shock provoca in colui che lo riceve. Esso si iscrive ad una specie di memoria che agisce in modo che il corpo in questa zona sia come addensato. Si può osservare una trasformazione del connettivo che si inspessisce e si compatta. La capacità di movimenti fluidi in questa regione stressata non è più normale. Anche se il fenomeno è lontano nel tempo essa conserva in memoria l’impatto penalizzante dello stress. E poiché il corpo è intelligente esso gestirà al meglio questo ostacolo fluidifico che disturba la sua distribuzione energetica per mezzo dei fluidi corporei (sangue, linfa, nervi, etc.)

Agisce creando degli aggiramenti, delle compensazioni e dei nuovi equilibri. Il problema è che nel corso di una esistenza possiamo ricevere più di uno shock ed ogni volta che il corpo somatizza uno stress lo mette in memoria e si riorganizza in rapporto a questo impatto. Dopo un certo numero di anni si può accumulare diverse somatizzazioni.

La funzione di memorizzazione non è una funzione esclusivamente cerebrale; essa esiste a tutti i livelli del corpo in ciascuna dei miliardi di cellule che lo compongono.

Il nostro compito è quello di creare le condizioni che permettono la liberazione di sblocchi, ed il corpo conosce la soluzione ad i suoi problemi.

 

Cosa sono le frequenze vibratorie.

La frequenza vibratoria può essere definita come un numero di cicli identici ad un fenomeno, per unità di tempo.

e. la frequenza respiratoria si riferisce al numero di cicli respiratori in un minuto.

Ogni pensiero e sentimento che alimentiamo vibra ad una data frequenza che possiamo paragonare ad una situazione trasmittente; il cervello può essere paragonato invece ad uno strumento di ri-trasmissione, come una radio che capta ciò che è trasmesso alla stazione sulla quale ci siamo sintonizzati scegliendo la frequenza.

La metamedicina tiene conto di queste frequenze e si osserva che gli ascessi, le infezioni, la febbre, l’insonnia, tutto ciò che scada, che si brucia, che ci irrita è in relazione con emozioni di contrarietà, frustrazione o collera; tutto ciò che crea dolore può essere collegato a paure, sensi di colpa, opp. Bisogno che gli altri ci diano attenzioni. Le frequenze vibratorie possono di conseguenza essere alte o basse. Quelle alte hanno di conseguenza il benessere, l’armonia e la salute. Quelle basse il malessere, la sofferenza, la malattia. Per armonia definiamo lo stato di salute; per disarmonia definiamo l’assenza di armonia, ovvero disturbo-malattia.

 

Benefici.

Obiettivo del Massaggio Neuromuscolare è mollare le tensioni, riequilibrare il sistema nervoso centrale (il cervello, la colonna vertebrale e i nervi), assestandolo con la struttura e la forma del sistema muscoloscheletrico.

Il Massaggio Neuromuscolare va in aiuto per sistemare posture distorte, disfunzioni biomeccaniche, sindromi di compressione ai nervi, dolori alla schiena e ischemia. E’ indicato per tutte le situazioni in cui si presentano tensioni, dolori articolari e una minore ampiezza dei movimenti, accompagnati da rigidità, ipersensibilità e debolezza muscolare. Dona maggiore flessibilità al corpo, con una conseguente sensazione di benessere generale, facendo ritrovare la corretta postura ed eliminando i punti di tensione.

Per ottenere risultati significativi ci si dovrà sottoporre ad un ciclo di più massaggi e già dopo i primi si possono notare i primi benefici in termini di mobilità e agilità. Insieme al massaggio vanno comunque riviste e cambiate certe non corrette abitudini, come quelle posturali, per esempio.

Il massaggio ha lo scopo alleviare i dolori muscolari mediante un rilassamento delle tensioni che si creano all’interno del muscolo e nei tendini. Questo trattamento regala anche maggiore mobilità alle articolazioni e conferisce una sensazione di leggerezza, donando equilibrio a tutto il corpo. Inoltre, il massaggio neuromuscolare scioglie le eventuali contratture, migliorando così la postura.

Il massaggio neuromuscolare, così come altre metodiche riflessogene, è in grado, attraverso diversi meccanismi, di influenzare direttamente  un connettivo alterato, di mettere in movimento meccanismi generali di regolazione dinamica del circolo sanguigno e di evocare impulsi nervosi e reazioni anche in organi molto lontani dalla zona di applicazione del massaggio.

Dopo poche sedute di massaggio le trazioni si allentano, i movimenti risultano più sciolti e il dolore scompare, quindi anche in caso di blocchi nervosi o compressioni e movimenti sbagliati in situazioni quotidiane.

Dopo che il muscolo è rilassato attraverso la terapia del massaggio, l'acido lattico verrà rilasciato e il muscolo dovrebbe iniziare a ricevere abbastanza sangue e ossigeno e a stare meglio.

La terapia neuromuscolare fa sentire dolore all'inizio, ma la pressione del massaggio andrà via via alleviando lo spasmo muscolare. A questo punto è estremamente importante comunicare con il massaggiatore le sensazioni che si ricevono con la pressione, se la pressione è troppa, troppo poca, fa stare meglio o peggiora la situazione.

Il terapista ascolterà e risponderà in modo conseguente, tenendo conto del fatto che questo tipo di massaggio non deve causare mai un dolore eccessivo, ma un "dolore benefico".

 

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